29 febbraio 2024

Oggi è giovedì, giorno della settimana solitamente riservato alla gita con il gruppo Cammini. Dopo diversi giorni di pioggia avevamo pensato di evitare i boschi e di programmare una passeggiata aMilano , in visita a monumeti e opere architettoniche. Ci eravamo incontrati lunedì sera con Massimo e Augusta per mettere a punto il programma e la proposta era stata accolta con entusiasmo. peccato che noi ci eravamo completamente dimenticati che per oggi eravamo impegnati a fare i nonni, in sostituzione dei nonni di Brenna che sono in vacanza per qualche giorno. Così abbiamo dovuto chiedere di rinviare, rimediando la figura dei vecchi smemorati. Gli altri sono andati comunque a Milano ma non sul percorso previsto, che è rinviato a data da destinarsi e di cui quindi non racconto niente. Accenno solo al fatto che tra le cose da visitare c’è la chiesa di Santa Maria presso San Satiro, dove si trova il famoso coro del Bramante che grazie al magistrale uso della prospettiva sembra molto più profondo di quanto sia in realtà. Per consolarci dalla mancata gita, abbiamo deciso questa mattina di andare a vedere un’altro capolavoro della prospettiva cinquecentesca: gli affreschi di Bernardino Luini al Santuario della Madonna dei miracoli di Saronno. Non li ricordavo proprio e forse non li avevamo mai visti. A parlarcene è stato l’amico Pinuccio, in diverse sere in cui è venuto a cena, citandoli come delle opere entusiasmanti da vedere. E in effetti ha ragione. Sono dei grandi capolavori della pittura rinascimentale, in cui il gioco della prospettiva e magistrale. I due dipinti a lato dell’altare sembrano immagini viste da finestre aperte sull’esterno, con le colonnine che le delimitano in parte costruite davvero in muratura, come cornici, e in parte riprese nel dipinto come la prosecuzione della colonna che appare come se penetrasse nel dipinto quando vista dal punto di vista alla giusta distanza. Un effetto difficile da descrivere a parole e che, più in piccolo, è una manifestazione di quello stesso virtuosismo prospettico esibito dal Bramante nella chiesa che andremo a visitare a Milano.

24 febbraio 2023

Oggi siamo andati alla festa di compleanno dell’amica Mari, in un ristorante del Piano Rancio. Siamo arrivati per il secondo turno, verso le 14, giusto in tempo per goderci una bella vista sul lago (ramo di Lecco) dalle grandi finestre del salone. Poi, mentre mangiavamo, ha cominciato a nevicare e al la fine del pranzo c’era un bel manto di neve che copriva tutto. Una combinazione perfetta per creare un atmosfera un po’ magica, molto apprezzata da tutti i partecipanti alla festa. A rallegrare la festa (e a personalizzare la magia), c’era anche un cantante chitarrista che ha cantato canzoni di Jannacci e altri della combriccola dei cantautori milanesi, proprio quelli che ieri sera, con Clelia, avevamo visto nel film Vengo anch’io, che avevo scelto da vedere prima di dormire.

23 febbraio 2024

L’altro ieri, in previsione della pioggia in arrivo, ho finito di vangare l’orto e ho piantato qualcosa: piselli, cipolle, insalate e cavolfiori. Ieri la pioggia è arrivata come previsto e ance oggi sono rimasto in casa, giocherellando con esercizi di matematica. Sto affrontando il problema di calcolare il volume del Grande dodecaedro , il solido che ho presentato nel diario del 3 febbraio scorso. E’ un calcolo abbastanza complicato e in Internet si trova la formula risolutiva ma non una sua dimostrazione. Per questo ho posto la domanda nel sito di matematica che frequento di solito e ora sto lavorando sulle risposte che sono arrivate per ricavarne una dimostrazione completa. Ci torneremo prossimamente.

Il Bulletin of the Atomic Scientists riporta questa settimana una notizia sulla Intelligenza Artificiale che mi sembra da segnalare perché dà un’idea del livello a cui si è arrivati nell’imitazione artificiale delle attività umane. Basta guardare il filmato citato nell’articolo per rendersene conto (si trova qui). Sono diversi minuti di filmati non reali , nel senso che sono sti prodotti artificialmente da un programma (una IA) che ha ricevuto una semplice descrizione a parole di quel che si voleva che facesse (i testi sono riportati nel filmato). La Ia era quindi in grado di capire cosa si voleva da lei e i risultati che ha prodotto sono lì da vedere (e sono sorprendenti). Naturalmente questa abilità pone diverse domande, prima fra tutte quella su come potremo distinguere le cose reali da quelle puramente inventate se non avremo qualche sistema di controllo su quel che si trova in rete e in generale nei canali della informazione ad ogni livello. L’autore dell’articolo illustra alcune dei difetti che ancora permettono di cogliere gli aspetti non realistici dei filmati e quindi ci suggerisce che, con un po’ di spirito critico è ancora possibile distinguere i prodotti della Ia dalla realtà. Ma quanto avremo voglia di esercitare questo spirito critico? E quanto ne resterà se saremo sommersi da stimoli e immagini in cui è sempre più difficile distinguere il reale dall’artificiale?

17 febbraio 2024

Sono ormai una decina di giorni che non scrivo nulla su queste pagine. E in effetti non c’è molto da annotare. Non che quel che sta succedendo nel Mondo, da Gaza all’Europa e al nostro Paese, non sia importante. Anzi, lo è talmente che si fa molta fatica a trovare le parole per raccontare e commentare, o anche solo per comunicare l’indignazione. Ogni tanto cerco di trovare qualche commentatore che sappia guardare un po’ oltre gli avvenimenti immediati, ma la tragedia che sta investendo il popolo palestinese è talmente pressante che qualunque ragionamento a lunga scadenza sembra quasi cinico, come se si desse per scontato che una scadenza lunga sarà possibile, ma solo tra un tempo tanto lungo da produrre l’oblio degli eventi di questi giorni, perché la gente che la sta vivendo non ci sarà più.

Intanto cerchiamo comunque di vivere con quel poco di felicità che si riesce a trarre dagli affetti e dalle attività con gli amici. Nei giorni scorsi abbiamo fatto la solita passeggiata con il gruppo Cammini, sul tradizionale percorso da Fecchio al lago di Montorfano e ritorno, approfittandone per festeggiare il compleanno di Massimo e Giovanna. I boschi sono ancora in veste invernale, nonostante il clima sembri ormai da primavera, ma nei prati cominciano a fiorire margherite e primule e, attraversando i campi da golf, fervevano i preparativi per mettere i green in condizioni perfette per l’inizio della stagione primaverile.

Venerdì invece siamo andati a Bergamo con gli amici del gruppo della ginnastica, a visitare l’accademia Carrara dove, oltre alla rinnovata esposizione permanete, è allestita la mostra Tutta in voi la luce mia, su legame tra melodramma e pittura. E’ stata una bella spedizione (nonostante il lungo viaggio per Bergamo). La visita all’Accademia, avrebbe richiesto un po’ più di tempo, anche perché la nostra bravissima guida aveva un mucchio di cosa da dire su moltissimi dei quadri che si trovano nelle rinnovate sale dell’esposizione permanente e sui pittori che vi sono esposti, molti dei quali poco noti ma molto bravi. Io sono rimasto impressionato soprattutto dai ritratti.

8 febbraio 2024

Nonostante le previsioni di pioggia intensa nei prossimi giorni abbiamo deciso di venire in baita. Mancavamo da troppo tempo. Oggi comunque ci siamo goduti una bella giornata, con qualche velatura alta nel cielo azzurro , e il Sole caldo. Ho cominciato a ripulire l’orto, interrando le foglie secche e i ricci e il terreno non è gelato per niente. Vedremo se questa notte arriva davvero la pioggia prevista.

Intanto stiamo recuperando un po’ di foto nostre da piccoli e da giovani, per darle all’amico Emilio Casartelli, della classe ’49, che vuole utilizzarle per montare un video da proiettare quando festeggeremo i 75 anni con tutti i coscritti. Quella che mi piace di più è questa.

3 febbraio 2023

Queste due immagini rappresentano l’ultimo dei  poliedri di Keplero-Poinsot di cui ho parlato nel diario del 22 gennaio scorso. E’ un solido chiamato Grande Icosaedro, formato da 20 facce triangolari che si intersecano in modo che, tagliando un vertice, le facce sezionate formano un pentagono stellato. E’ piuttosto difficile da immaginare e per questo ci ho messo parecchio tempo a realizzarne la rappresentazione con il solito programma GeoGebra, anche perché ogni tanto il programma si incantava e andava in confusione, forse proprio perché la figura è un po’ troppo complicata. Le venti facce sono infatti delimitate da trenta spigoli che si incontrano in dodici vertici, che sono disposti con la simmetria di un icosaedro regolare. Anche questo è considerato un poliedro regolare, perché le facce sono triangoli equilateri che in ogni vertice si incontrano sempre con angoli uguali.

Oggi sono stati qui a pranzo le bimbe con Greta e Filippo con Sara e il babbo. Mi sono dimenticato di chiedere a Filippo cosa ne pensava di questo solido, visto che sembra fosse poco convinto dai nomi dati a questi poliedri stellati, che sembrano avere molte più facce di quel che dichiarano i nomi stessi. Questo ad esempio è dichiarato un icosaedro, cioè con venti facce come dicevo, ma se uno cerca di contare tutte le faccine che stanno sulla sua superficie, senza pensare a triangoli che si intrecciano, conta in realtà 120 triangoli di un tipo e 60 di un altro tipo (provare per credere) ed è proprio questo gran numeri di facce che rende molto difficile realizzare un modello in carta di questo poliedro, eppure lo hanno fatto, (come si racconta qui).

1 febbraio 2024

Sabato 27, Giornata della memoria, siamo andati in Viale Madonna dove era stato posto nei giorni scorsi il cartello per presentare il percorso delle pietre di inciampo che ricordano i canturini morti nei campi di concentramento nazisti. Erano state posate lo scorso anno, a Cantù, Vighizzolo e Cascina Amata, su iniziativa della sezione ANPI di Mariano-Cantù e quest’anno abbiamo anche aggiunti i cartelli. C’era il solito gruppetto di militanti antifascisti a ricordare e celebrare con poche parole di circostanza. Oggi è arrivata la notizia che qualche fascista ha già imbrattato il cartello posto a Vighizzolo, naturalmente con la tipica vigliaccheria fascista l’atto è stato compiuto di notte, senza lasciare nessuna firma esplicita, ma la matrice politica sembra evidente. Per fortuna il Comune ha già provveduto alla pulizia.

Alla sera di sabato abbiamo assistito allo spettacolo organizzato al teatro San Teodoro dall’associazione Cantù Oggi 360. Una lettura con immagini, canzoni e musica, intitolata “la sonata di Auschwitz. Musica e politica dal fascismo alla Shoah”, pensata e presentata da Maurizio Padoan, un violinista molto bravo che ha saputo tenere la sala (gremita) con il fiato sospeso per un paio d’ore, a guardare immagini molto dure, che non si possono dimenticare, ma senza cadere mai nella retorica.

Oggi siamo andati in gita con il gruppo Cammini. Solita partenza da Fecchio, verso Brenna e ritorno, passando da Sant’Adriano. Alla chiesetta ci siamo fermati per la colazione al sacco e per festeggiare il nostro 50° anniversario di matrimonio con dolce e spumante .