31 marzo 2023

Siamo arrivati in baita ieri e oggi siamo immersi nelle nubi, con una pioggerella sottile ce dà un po’ di sollievo all’erba che sta spuntando, ai fiori e alle foglioline che si affacciano dalle gemme, ma non serve molto per rimediare alla siccità del terreno. Comunque sembra ce il clima stia un po’ cambiano e speriamo che continui per lo meno a piovigginare per tutto il giorno. Per fortuna il cambio di clima è arrivato dopo la serata di osservazione delle stelle dell’altro ieri. La serata è andata bene, con un pubblico molto numeroso: secondo gli organizzatori sembra che ci fossero 260 persone e dalle reazioni ricevute la serata è piaciuta.

Qui hanno potato a zero un paio di grossi castagni vicini a noi, così ora abbiamo una vista molto più ampia sul lago, anche se oggi è immerso nella nebbia e non si vede nulla al di là dei tronchi rimasti in piedi come totem. Verso sera ha smesso di piovere e il sole occhieggia nella nebbia tra nubi basse e sprazzi di azzurro.

27 marzo 2023

Questa mattina ci è stata affidata la piccola Nora perché sembra abbia preso i pidocchi, probabilmente all’asilo e abbiamo deciso di andare a Como per una gita. L’idea era di andare a fare un giro in battello o in funicolare, ma soffiava un venti gelido e alla biglietteria dei battelli c’era una coda (all’aperto) di diverse decine di persone. La funicolare invece era proprio chiusa per manutenzione, così abbiamo rinunciato, e ci siamo ridotti a un picnic in riva al lago, sferzati dal vento.

Questa sera il vento soffia ancora più forte. Speriamo che per domani cessi, visto che dovrebbe esserci la serata di osservazione delle stelle a Santa Naga, organizzata con l’associazione Charturium e se c’è questo vento ci sarà da soffrire. Per l’occasione gli organizzatori hanno voluto preparare un breve opuscolo da distribuire ai partecipanti che, se vi interessa, potete leggere qui di seguito.

26 marzo 2023

Ieri sera c’è stato il concerto in cui si è esibito il coro Schiacciavoci, in cui canta Clelia. Erano presenti diversi cori che si sono esibiti cimentandosi in canzoni anche piuttosto impegnative, a volte anche troppo… Non credo di essere di parte dicendo che gli Schiacciavoci sono stati i più divertenti e anche i più bravi sia come musica che come coreografia. Ormai sono un coro davvero numeroso, con una trentina di persone e fanno un bel volume di suono che, con il repertorio che hanno, fa davvero un effetto notevole. Si dovrebbe sentire e vedere qui.

Questa mattina abbiamo deciso di fare una passeggiata nei boschi della brughiera, come al solito partendo da Fecchio per arrivare a Olgelassca, alla chiesetta di Sant’Adriano. Durante il percorso abbiamo incontrato anche due delle amiche del gruppo dei Cammini, che stavano percorrendo il sentiero da Meda a Montorfano, per fare allenamento in preparazione del percorso che intendono fare il mese prossimo lungo una Via di pellegrini che non ricordo bene quale sia. Nel bosco c’era una bella fioritura primaverile di violette, pervinche e anemoni. Lungo il percorso abbiamo fiancheggiato una grande zona recintata in cui abbiamo visto un gruppo di daini.

Verso la fine ci siamo anche un po’ persi allontanandoci dal sentiero principale e così ci siamo trovati a passare per la cascina San Carlo, una cascina dalla quale non si passa mai, anche perché il suo ingresso ufficiale è solitamente chiuso. Il vecchio edificio è ancora come lo ricordavamo da tanti anni fa, quando ci abitavano dei contadini da cui passavamo qualche volta, perché erano vicini alla cascina dove avevamo un paio di locali che usavamo d’estate. Di fronte però hanno costruito dei grandi e brutti capannoni che fanno da stalle per una gran quantità di mucche e vitelli. Non c’era nessuno e abbiamo attraversato l’aia dirigendoci verso la strada su un sentiero che nessuno percorre più, ma che ci ha portato alla piazza di Fecchio giusto in tempo per salire in auto prima che iniziasse piovere forte.

21 marzo 2023

Siamo tornati a Cantù lasciando la baita un po’ a malincuore. Questa mattina sembrava proprio la giornata di inizio primavera da manuale delle stagioni, sole caldo (26°C sul balconcino) e fiori rosa appena spuntati sul pruno dietro al baita. Ma dovevamo, domani ci sono le bimbe e oggi bisognava imbottigliare il prosecco arrivato in questi giorni e che dovrà rallegrarci nei giorni caldi dell’estate.

20 marzo 2023

Vista la bella giornata abbiamo deciso di restare qui in baita ancora un giorno e fare una passeggiata, anche per smaltire gli eccessi alimentari dei giorni scorsi; torneremo a Cantù domani. Clelia voleva andare a vedere come hanno sistemato quella che dovrebbe essere la nuova pista ciclabile che segue l’ultima tappa della Via dei Monti Lariani, quella che va verso Trezzone. Qualche giorno fa Riccardo ci aveva mandato una copia di un articolo comparso sulla Provincia in cui veniva presentato questo nuovo itinerario e lo si trova reclamizzato anche in Internet, a questo indirizzo. Siamo quindi saliti sul solito sentiero verso Tabiadello e poi abbiamo proseguito sulla Via. Ben presto ci siamo resoconto che i lavori di allargamento hanno interessato solo un primo breve tratto dopo Tabiadello, fino alla deviazione che scende ad Argigno.

Noi invece contavamo di trovare il sentiero rifatto e allargato fino a Montalto, ma non è così. Comunque ci siamo fatti una bella passeggiata , fino a Incisa, passando per piccoli gruppi di baite come Roncai in cui si trovano piccoli gioielli dell’architettura rurale di questi monti (come le volte delle stalle costruite completamente a secco), a volte ben restaurati e spesso abbandonati ma ancora in piedi. A Incisa ci siamo fermati furi dalle baite degli Spreafico di Gera, Uno dei quali, Luigi, era un mio compagno di studi alla scuola Magistri Cumacini. Anni fa, quando era stato sindaco di Trezzone prima e poi di Gera, ci vedevamo ogni tanto, ma ora è da diversi anni che non ci vediamo….prima o poi dovrò andare a trovarlo.

19 marzo 2023

Abbiamo passato un paio di giorni in baita con le bambine. Era da dopo natale che non venivano qui e, come al solito, erano molto contente di stare in baita. E ance per noi è un piacere vederle giocare a andarsene in giro con sicurezza sui pendii piuttosto ripidi di questo alpeggio.

Ho fatto ancora un po’ di lavori nell’orto “verticale”, ma senza affaticarmi troppo per evitare altri mal di schiena o di collo. Quando siamo arrivati c’era una spruzzata di neve fresca sulle montagne qui sopra, che però e durata solo un giorno. Comunque il terreno era un più umido del solito e così ne ho approfittato per bruciare un po’ di ramaglie e preparare il terreno per le prossime semine, per le quali, però, bisogna sperare che piova in modo un po’ più consistente.

Per il compleanno Clelia mi ha regalato l’ultimo libro di Rovelli: Buchi Bianchi. Un libretto piacevole che però è piuttosto breve e ho già finito di leggere. La scrittura è leggera e racconta una idea che Rovelli ha pubblicato una decina di anni fa. Il titolo è indovinato, perché ricorda quegli strani oggetti che sono buchi neri, ma aggiungendoci un pizzico di mistero in più per via del colore opposto. Come al solito Rovelli scrive in modo semplice e intrigante, con ampie divagazioni filosofico-letterarie (questa volta l’ispiratore è Dante Alighieri), che rendono leggera la lettura. Il tema è il destino finale dei buchi neri e la loro possibile trasformazione in buchi bianchi grazie a un a fluttuazione quantistica al momento della massima compressione della materia che contengono. Una idea che dimostra una stupefacente e affascinate capacità di manipolare idee molto strane e contro intuitive, domandole con una matematica raffinata che però è accessibile solo a pochi eletti. Per di più, come bonus aggiunto, l’idea che nell’universo ci siano una miriade di piccoli buchi bianchi contribuirebbe anche a risolvere uno dei problemi più spinosi dell’astrofisica, quello della materia oscura. Peccato che finora non ci siano evidenze osservative a favore di questa teoria … ma il fascino della teoria è proprio di rendere possibile anche quello che non si vede.

16 marzo 2023

Siamo in baita e questa sera abbiamo festeggiato il mio compleanno con una cenetta a due con menù tipico del lago: filetti di agoni e patate in burnis, cioè cotte nella brace del camino. Ho deciso di buttar giù queste poche righe giusto per ricordare che anche in questo compleanno sono ancora in grado di scrivere, anche se non ne ho molta voglia. negli ultimi giorni le tragedie successe in mare, prima a Cutro e poi al largo della Libia, mi hanno lasciato senza parole. I commenti da fare sarebbero ovvi: responsabilità di una politica che tratta i migranti peggio di criminali, vergogna e condanna per chi ci governa e promuove queste politiche. Tutte cose dette da molti in questi giorni, certamente meglio di come saprei dirle io, ma che sembrano sempre insufficienti. la domanda che mi assilla e cui non si dare risposta è perché questo gente è arrivata governare il nostro paese, eletta da una maggioranza netta di quelli che ancora vanno a votare.

In questi giorni ho visto altri amici e compagni, con cui si è anche commentato questi avvenimenti. Tutti si sfogano ad esecrare il comportamento del governo e di chi dovrebbe garantire il salvataggio di quelli che rischiano la vita in mare, ma nessuno riesce ad andare al di là di questa condanna e di giudizi rabbiosi e pesanti sulle persone responsabili. Ma se non riusciamo trovare una risposta alla domanda sul perché queste persone sono state scelte per governarci, questa rabbia servirà a poco.

Non riesco a vedere una risposta a questa domanda, che possa essere il necessario punto di partenza per un cambiamento. E ovviamente io non ne ho. Questa impotenza, con il ricordo di tante persone tragicamente morte mi rattrista e mi impedisce di godere appieno della festa di compleanno in queste belle giornate di sole primaverile.

9 marzo 2023

Oggi con gli amici dei Cammini abbiamo fatto una passeggiata abbastanza lunga. partiti da Capiago siamo scesi verso la Val Basca e, dopo aver percorso il sentiero che fiancheggia la roggia Segrada (completamente asciutta), siamo saliti al monte Goj, poi siamo scesi ancora verso la piana sotto Lipomo e da qui siamo risaliti a Capiago. Un bel percorso in boschi poco frequentati e con saliscendi a anche abbastanza ripidi che mi ha riportato a luoghi della mia infanzia.

Lungo tutto il percorso, ma soprattutto in Val Basca , c’erano un mucchio di fiori nel sottobosco: anemoni bianche e ranuncoli gialli, denti di cane, scilla bifoglia, spuntati su un terreno arido che sembra del tutto inospitale.

5 marzo 2023

Siamo in baita da un paio di giorni, a goderci delle giornate ancora bellissime con il cielo azzurro e il clima mite: a mezzogiorno si mangia fuori, sul balcone. Purtroppo questo comporta che prati e boschi sono sempre più secchie e aridi. In basso, sul lago, il caldo ha spinto avanti le fioriture: pruni, fior di peschi, magnolie e mimose punteggiano il paesaggio, ma qui gli alberi sono ancora spogli e con questi colori bruni e polverosi sembra proprio di stare in una zona semidesertica. Solo alcuni mazzi compatti di narcisi sono sbocciati sotto il nostro terrazzo e annunciano la primavera. Speriamo che le previsioni, secondo cui nei prossimi giorni pioverà, si avverino.

Ieri ho fatto un po’ di lavori di ripulitura, raccogliendo ramaglie e foglie secche, cercando seppellirle o ammucchiare, visto che di bruciarle non se ne parla proprio. Forse ho un po’ esagerato con i lavori e mi sono preso un bel mal di schiena che per oggi mi ha bloccato impedendomi la passeggiata che avevamo previsto. Così me ne sto in baita ad allenarmi la mente con esercizi e rompicapo matematici su poligoni e poliedri: un settore della geometria che non mai approfondito molto e che ora mi sta affascinando.