Ieri pomeriggio, prima di scendere a valle per andare alla conferenza di Lorenzo, è passato di qui Sandro, uno dei fratelli che hanno le baite ai Mütt, e ci ha aggiornato sulla situazione lupi. Pare che prima di Pasqua sia stata trovata una pecora uccisa dal lupo e un altro gruppo di 6 o 7 che erano precipitate da un dirupo, restando uccise, probabilmente perché stavano disordinatamente fuggendo. Pecore del Mirko, uno dei pochi giovani che ancora qui ai monti cercano di vivere di allevamento, che pare (ma questo è da verificare) nessuno gli risarcirà. Se davvero fosse così sarebbe davvero spiacevole. L’aumento di specie selvatiche nelle nostre montagne (lupi compresi) è un bel segnale dal punto di vista ecologico, ma se non si cerca di mitigarne gli effetti nocivi sui pochi giovani che ancora restano a lavorare sulle montagne (tagliando fieno, pulendo boschi, curando gli alpeggi), si rischia di cambiare completamente la natura dei nostri monti. Comunque è la conferma che i lupi sono presenti e attivi. Sandro raccontava che qualcuno li ha anche visti, un paio di esemplari che giravano di notte non molto lontano dalle case. Come al solito qui bisogna stare attenti alle fonti delle notizie prima di darle per certe, e questa fonte non ho potuto controllarla.
Scesi a valle siamo andati a cena in una bel posto a Gravedona: Cantina & Bottega. Un locale ricavato tra le vecchie case del centro storico, sistemato con gusto in cui si mangia bene e ritrova un a vasta scelta di vini di ottima qualità. Poi siamo andati a Dongo alla conferenza.
Rivedere Lorenzo è stato bello. Non ci vedevamo da circa cinque anni. Mi pare di ricordare che l’ultima volta che ci vedemmo mi parlò di una marcia che avrebbe fatto di lì a poco sull’Appennino, da Monte Sole a Sant’Anna di Stazzena nei luoghi della linea gotica, della resistenza e delle stragi perpetrate dai tedeschi in ritirata. Doveva essere la marcia del 2017, che fa da traccia ai racconti del libro che ha presentato ieri sera: Camminare l’antifascismo.
La presentazione del libro è stata il pretesto per parlare di cosa significhi oggi l’antifascismo, nel luogo dove nel 1945, proprio in questi giorni, veniva messo fine al regime fascista. Una riflessione non semplice in questi tempi in cui l’ANPI e l’antifascismo sono sotto attacco, ma seguita con attenzione da una trentina di persone. Un bel risultato per una serata a Dongo.