30 aprile 2022

Ieri pomeriggio, prima di scendere a valle per andare alla conferenza di Lorenzo, è passato di qui Sandro, uno dei fratelli che hanno le baite ai Mütt, e ci ha aggiornato sulla situazione lupi. Pare che prima di Pasqua sia stata trovata una pecora uccisa dal lupo e un altro gruppo di 6 o 7 che erano precipitate da un dirupo, restando uccise, probabilmente perché stavano disordinatamente fuggendo. Pecore del Mirko, uno dei pochi giovani che ancora qui ai monti cercano di vivere di allevamento, che pare (ma questo è da verificare) nessuno gli risarcirà. Se davvero fosse così sarebbe davvero spiacevole. L’aumento di specie selvatiche nelle nostre montagne (lupi compresi) è un bel segnale dal punto di vista ecologico, ma se non si cerca di mitigarne gli effetti nocivi sui pochi giovani che ancora restano a lavorare sulle montagne (tagliando fieno, pulendo boschi, curando gli alpeggi), si rischia di cambiare completamente la natura dei nostri monti. Comunque è la conferma che i lupi sono presenti e attivi. Sandro raccontava che qualcuno li ha anche visti, un paio di esemplari che giravano di notte non molto lontano dalle case. Come al solito qui bisogna stare attenti alle fonti delle notizie prima di darle per certe, e questa fonte non ho potuto controllarla.

Scesi a valle siamo andati a cena in una bel posto a Gravedona: Cantina & Bottega. Un locale ricavato tra le vecchie case del centro storico, sistemato con gusto in cui si mangia bene e ritrova un a vasta scelta di vini di ottima qualità. Poi siamo andati a Dongo alla conferenza.

Rivedere Lorenzo è stato bello. Non ci vedevamo da circa cinque anni. Mi pare di ricordare che l’ultima volta che ci vedemmo mi parlò di una marcia che avrebbe fatto di lì a poco sull’Appennino, da Monte Sole a Sant’Anna di Stazzena nei luoghi della linea gotica, della resistenza e delle stragi perpetrate dai tedeschi in ritirata. Doveva essere la marcia del 2017, che fa da traccia ai racconti del libro che ha presentato ieri sera: Camminare l’antifascismo.

La presentazione del libro è stata il pretesto per parlare di cosa significhi oggi l’antifascismo, nel luogo dove nel 1945, proprio in questi giorni, veniva messo fine al regime fascista. Una riflessione non semplice in questi tempi in cui l’ANPI e l’antifascismo sono sotto attacco, ma seguita con attenzione da una trentina di persone. Un bel risultato per una serata a Dongo.

29 aprile 2022

Questa sera scendiamo a Dongo per assistere alla serata organizzata dall’ANPI, con Lorenzo Guadagnucci. E’ sempre molto bravo in queste occasioni e quindi ascolteremo con piacere, e sarà l’occasione per rivederlo, dopo parecchi anni.

28 aprile 2022

Sulla strada per la baita ci siamo fermati al grande garden di Fuentes a comperare fiori e piantine di pomodori da piantare. Abbiamo deciso per due ortensie da mettere appena sotto la baita, a fianco della scaletta che scende al terrazzo sotto il castagno. Se attecchiscono e fioriscono bene mi piacerebbe piantarne anche altre, magari facendone una specie di siepe attorno alla baita. Quando eravamo stati alle Azzorre, l’anno prima del Covid, mi avevano molto colpito i grandi cespugli di questi fiori, che crescono lungo le strade. Ci eravamo andati proprio in questo periodo dell’anno. IL 28 aprile eravamo a Lisbona e un paio di giorni dopo a Horta. Il tempo era piovoso e freddo, ed era troppo presto per godere della fioritura delle ortensie, ma fu comunque una bella vacanza. E da allora non abbiamo più fatte vacanze primaverili.

Per ora siamo nella baita, con poche ortensie che non faranno lo stesso effetto, ma ci accontentiamo.

27 aprile 2022

Ho approfittato della giornata senza nipotine per fare alcuni lavori nell’orto, che erano in sospeso anche in attesa della pioggia. Finalmente il terreno è ben umido e ho potuto mettere a dimora le piantine di pomodori, melanzane, peperoni, cavolfiori, cavoli cappucci, cetrioli, zucche e zucchine. Resta ancora un po’ di terreno libero e la prossima settimana vedrò cosa piantarci. Intanto sembra ce qualcosa di quello che avevo seminato durante la siccità stia comunque spuntando: fagiolini, taccole e pochi piselli, mentre l’insalata sembra aver sofferto molto e necessita di una seconda semina. Ma anche per queste semine vedremo la prossima settimana come procedere. Domani si va in baita.

26 aprile 2022

Concluse le iniziative di commemorazione del 25 aprile resta la soddisfazione di aver coinvolto una bella serie di associazioni e realtà sociali varie che finora non erano mai state assieme a organizzare la celebrazione di questa festa. Oggi Clelia mi ha fatto notare che a firma del manifesto che presenta le iniziative ci sono 17 loghi che vanno da associazioni cattoliche a partiti, sindacati e associazioni della sinistra tradizionale. Penso che questo sia un risultato notevole, che dovrà servire da base per fare ancor meglio nei prossimi anni.

Come si è visto anche nella manifestazione di Milano lo spirito di chi è sceso in piazza era di stare assieme, riconoscendo di avere tutti una comune origine: la sconfitta del nazi-fascismo in Europa. Il 25 aprile dovrebbe essere la festa di tutti quelli che sanno di essere figli di quella lotta di liberazione e sanno che, pur avendo idee diverse su molte cose, semplicemente non esisterebbero nemmeno se quella liberazione non ci fosse stata.

Oggi è ricominciato il lavoro da nonni con la piccola Nora. Il clima ci ha costretti in casa per quasi tutta la mattina e non abbiamo potuto andare al parco. Nonostante, per questo, non abbia potuto stancarsi come fa di solito, al pomeriggio ha dormito e quindi la giornata è stata tranquilla e ho avuto anche modo di lavorare un po’ sul solito tema matematico del prodotto vettoriale, prima di andare prendere l’altra nipotina all’asilo.

Anche oggi non ho voglia di commentare le notizie dalla guerra in Ucraina. Da una parte temo che ci stiamo abituando (almeno io) a questo clima di guerra, come ci abituammo ai dieci anni di guerra in Jugoslavia. Dall’altra mi pare che non ci sia più niente di nuovo da dire, visto che la situazione resta immutata e sembra avviarsi verso una durata altrettanto lunga, a meno che alcuno degli attori principali, alcuni dei quali piuttosto instabili, non commettano qualche grave “cazzata” .

25 aprile 2022

Il tempo è stato bello oggi, e così abbiamo potuto celebrare la Festa della Liberazione con tutti gli eventi previsti. Questa mattina il corte ufficiale, conclusosi al cimitero davanti alla tomba che ricorda i caduti partigiani, e nel pomeriggio con la visita ai luoghi che ricordano la resistenza a Cantù, cominciando dalla filanda di Vighizzolo, dove erano di stanza le SS italiane e dove uno sparuto gruppo di partigiani male armati ha ottenuto la loro resa.

Qualche anno fa sui muri della ex-filanda l’associazione Carturium ha fatto dipingere un murale che ricorda il lavoro delle filerine, con una frase da una canzone che pare sia originariadella Brianza. Se vi chiedete cosa significhino i versi “ol cal e ol pocch a la matina / ol pruvin dò volt al dì” date un occhiata a questa pagina, dove c’è anche il canto di questa bella canzone che ricorda la durezza del lavoro di quelle ragazze che filavano la seta. Purtroppo non c’è nulla invece che ricordi l’azione partigiana che diede inizio alla liberazione della Città. Si era pensarto di far mettere una targa sul muro, ma per ora non si è riusciti a concludere. vedremo se si riesce per l’anno prossimo.

Dopo la filanda siamo andati a portare un fiore e a ricordare due partigiani cui sono dedicate due vie centrali della nostra città: Ugo Ricci e Angelo Longoni. Il primo che era stato capitano di una compagnia di autieri dell’esercito regio a Cantù e che poi si unì alla resistenza in Val d’Intelvi morì nella battaglia di Tremezzina . Il secondo era un ragazzo di vent’anni, che partecipò all’azione alla filanda e morì proprio il 25 aprile del ’45, ucciso da una pattuglia di fascisti mentre tornava da Vigihizzolo a Cantù per procurarsi dei lasciapassare per le SS che si erano arrese alla Filanda.

24 aprile 2022

Nel programma degli eventi di celebrazione del 25 aprile oggi era prevista la festa di Critical Wine nel cortile dell’Ex Circo ARCI Virginio Bianchi, che si è estinto ufficialmente qualche giorno fa, lasciando però il posto al nuovo circolo Terra e Libertà. La festa è riuscita bene. Noi ci siamo andati poco prima di mezzogiorno e già c’era gente, ma poi nel pomeriggio il cortile (che non è molto grande) si è riempito sempre più. Io sono tornato a casa prima della ressa, ma mi hanno raccontato che ci sono state più di 400 persone. Sono davvero contento che l’iniziativa abbia avuto successo soprattuto che sia stata ideata, realizzata e partecipata da tanti giovani. Il vecchio circolo era davvero vecchio, sia nel senso anagrafico dei soci, sia nelle strutture. I ragazzi che stanno rilanciandolo sono giovani e hanno messo mano anche alle vecchie strutture cambiando quel che andava cambiato preparando un nuovo ambiente accogliente. Oggi il segnale più bello secondo me era lo spazio di gioco per i bambini, a momenti molto frequentato, e in cui anche le mie nipotine si sono divertite.

Certo, un po’ mi dispiace che non ci sia più il nome di Virginio Bianchi (o forse un posto per lui ci sarà ancora?). Era un sindacalista del settore del legno, quindi molto attivo a livello cittadino, con cui, negli anni ’70 mi è capitato spesso di collaborare e di litigare, come si faceva in quegli anni: con la convinzione che comunque eravamo tutti mossi dagli stessi valori.

il bello di oggi era che mi sembrava di risentire comunque, anche tra questi giovani che a volte fatico a capire, lo stesso spirito di unità attorno a quei valori. E spero che non sia solo una mia romantica illusione da vecchietto.

23 aprile 2022

La serata di ieri sera è andata abbastanza bene. C’erano una quarantina di persone, poche secondo me, ma secondo Leone Rivara, il sindacalista che ha presentato il relatore, è un bel risultato, visto il tema affrontato e il titolo non proprio accattivante. Poi Massimiliano Lepratti è stato bravo. Ha affrontato il tema con un taglio molto didattico e ben articolato sia sul piano storico che economico e scientifico, riuscendo a far stare una gran quantità di argomenti in un tempo ragionevole. Ma la cosa più interessante è stata la partecipazione dei presenti, intervenuti con almeno una decina di domande, centrate su aspetti diversi ma tutte interessante che dimostravano una certa attenzione conoscenza dei temi affrontati. Forse bisognerebbe dedicare più occasioni a questi incontri e trasformarle in seminari di ricerca e discussione. Oggi è stata inaugurata la mostra “Il grido della terra e dell’Uomo”, che non avevo mai visto. Dai racconti fatti da chi la conosceva credevo fosse qualcosa di meglio, ma comunque funziona anche questa, soprattutto in una cittadina cattolica come Cantù, dove l’autorità del Papa e delle sue encicliche è ancora molto alta. Non è detto che poi alle parole seguano necessariamente dei fatti coerenti, ma vedremo.

Per amore di completezza devo chiudere il discorso su quel teorema di Bolzano-Weierstrass di cui ho cominciato a parlare tre giorni fa. Restava da definire il concetto chiave del teorema, cioè la definizione di punto di accumulazione. L’idea è che, dato un insieme di numeri, con questo nome si indica un numero “attorno” al quale cadono infiniti numeri dell’insieme. E quando si dice “attorno” si intende che questo vale per qualunque distanza , per quanto piccola si voglia prenderla. Il senso del teorema diventa allora per lo meno comprensibile: se un insieme di numeri è limitato, ma contiene infiniti numeri, questi devono stare da qualche parte e siccome sono infiniti, dovranno addensarsi attorno a un qualche numero (almeno uno, ma anche di più) e addensandosi si avvicinano sempre più questo numero, che è quindi un punto di accumulazione. Per dimostrare rigorosamente il teorema però non bastano queste definizioni intuitive, ma servono definizioni tecniche molto più precise, che permettano di ridurre la dimostrazione a una serie di calcoli. Mettere assieme l’intuizione con questa parte tecnica e il lavoro dei matematici.

22 aprile 2022

Anche oggi giornata con le due nipotine che stanno giocando in ogni angolo della casa, Che è piccola e subito piena di giochi sparsi ovunque.

Questa sera cominciano gli eventi programmati per celebrare il 25 aprile. A dire il vero c’è stato un anticipo la scorsa settimana, ma era il giorno in cui siamo andati in baita passando dare l’ultimo saluto Giusy.

Questa sera ci sarà l’incontro dedicato al tema della transizione climatica e alle crisi globali. Un tema che era stato pensato prima della guerra e che ora è più che mai di attualità, ma anche molto difficile da affrontare. Vedremo come se la caverà Massimiliano Lepratti.

il programma completo è in questo manifesto

21 aprile 2022

Oggi abbiamo avuto tutte e due le nipotine perché Ada ha ancora un forte raffreddore e quindi i suoi genitori preferiscono non mandarla all’asilo. Tenerle tutte e due per tutto il giorno è un bell’impegno, anche se al pomeriggio si riesce comunque ad avere qualche ora di tregua, quando la più piccola dorme. Ada infatti è molto brava e quando la sorellina dorme lei gioca da sola, molto creativa ma tranquilla, inventando rappresentazioni con bambole e altri giocattoli che fa dialogare tra loro. Oppure disegna traendo ispirazione da quel che vede attorno. Oggi per esempio ha tracciato, molto rapidamente, un ritratto dei suoi tre cugini copiando dalla foto di un calendario natalizio che è appesa sopra la mia scrivania. Ma aggiunge sempre un tocco personale: in questo caso i tre del suo disegno hanno si piedi dei pattini a rotelle.

Torno al teorema di ieri, la prima cosa da chiarire è come un insieme di numeri possa essere contemporaneamente infinito e limitato. A prima vista sembra che se un insieme è infinito non può avere un limite, ma se chiariamo bene il significato di questi due termini capiamo subito che non è così. I’essere infinito si riferisce al numero degli elementi di un insieme, per esempio, l’insieme di tutte le frazioni positive e minori di 1 (cioè le frazioni del tipo \frac{2}{3}, \frac{5}{8} e in genere \frac{m}{n} con n>m) è infinito, nel senso che di frazioni di questo tipo ce ne sono infinite. Ma è un insieme limitato, nel senso che tutte queste frazioni sono comprese tra i numeri 0 e 1 , quindi in un intervallo limitato sia “in basso” che “in alto”. I due concetti di “finitezza” e di “limitatezza” sono quindi ben diversi e un insieme può ben essere limitato anche se ha infiniti elementi. D’altronde, anche intuitivamente siamo tutti disposti a dire che i punti interni a un cerchio sono infiniti, ma un cerchio ci appare anche ovviamente come un insieme limitato, proprio nel senso che ha come limite il suo bordo-circonferenza.