19 marzo 2023

Abbiamo passato un paio di giorni in baita con le bambine. Era da dopo natale che non venivano qui e, come al solito, erano molto contente di stare in baita. E ance per noi è un piacere vederle giocare a andarsene in giro con sicurezza sui pendii piuttosto ripidi di questo alpeggio.

Ho fatto ancora un po’ di lavori nell’orto “verticale”, ma senza affaticarmi troppo per evitare altri mal di schiena o di collo. Quando siamo arrivati c’era una spruzzata di neve fresca sulle montagne qui sopra, che però e durata solo un giorno. Comunque il terreno era un più umido del solito e così ne ho approfittato per bruciare un po’ di ramaglie e preparare il terreno per le prossime semine, per le quali, però, bisogna sperare che piova in modo un po’ più consistente.

Per il compleanno Clelia mi ha regalato l’ultimo libro di Rovelli: Buchi Bianchi. Un libretto piacevole che però è piuttosto breve e ho già finito di leggere. La scrittura è leggera e racconta una idea che Rovelli ha pubblicato una decina di anni fa. Il titolo è indovinato, perché ricorda quegli strani oggetti che sono buchi neri, ma aggiungendoci un pizzico di mistero in più per via del colore opposto. Come al solito Rovelli scrive in modo semplice e intrigante, con ampie divagazioni filosofico-letterarie (questa volta l’ispiratore è Dante Alighieri), che rendono leggera la lettura. Il tema è il destino finale dei buchi neri e la loro possibile trasformazione in buchi bianchi grazie a un a fluttuazione quantistica al momento della massima compressione della materia che contengono. Una idea che dimostra una stupefacente e affascinate capacità di manipolare idee molto strane e contro intuitive, domandole con una matematica raffinata che però è accessibile solo a pochi eletti. Per di più, come bonus aggiunto, l’idea che nell’universo ci siano una miriade di piccoli buchi bianchi contribuirebbe anche a risolvere uno dei problemi più spinosi dell’astrofisica, quello della materia oscura. Peccato che finora non ci siano evidenze osservative a favore di questa teoria … ma il fascino della teoria è proprio di rendere possibile anche quello che non si vede.

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